19.04.2024

Mucca pazza, torna l’allarme?

Chiunque abbia vissuto l’epoca compresa tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo Millennio ricorderà alla perfezione la genesi del grande allarme sanitario su scala globale legato alla cosiddetta Mucca Pazza, esasperato dai media fino a divenire una sorta di psicosi collettiva in grado di condurre in direzione di un bando preventivo rivolto ad alcune tipologie di carne, messe in quarantena alimentare fino a nuovo ordine.

Rapidamente caduto nel dimenticatoio, non appena media e istituzioni sanitarie si sono accorti di quanto l’encefalopatia spongiforme risultasse di fatto relegata ad un numero esiguo di casi e non rappresentasse una reale minaccia per la salvaguardia della specie umana, l’allarme pare riecheggiare in queste ore su alcuni quotidiani, a causa di un’imprevista (quanto presunta) coda epidemica, fattasi registrare proprio nel nostro Paese.

Una donna di 75 anni, residente nella provincia di Padova, è infatti deceduta dopo aver contratto la temutissima sindrome di Creutzfeldt-Jakob, malattia degenerativa assimilabile al medesimo ceppo della Mucca Pazza e potenzialmente trasmissibile proprio attraverso il consumo di carni provenienti da animali infetti.

Data la rapidità e lo spettro di diffusione delle notizie sul Web, prima ancora che l’esame autoptico stabilisse la reale natura della patologia che ha tragicamente stroncato l’anziana signora, il termine Mucca Pazza ha fatto la sua ricomparsa sui titoli dei quotidiani nostrani (compreso questo) e con esso quello serie di ricordi legata a psicosi e bandi.

In realtà, i rischi legati ad una nuova mini-epidemia di encefalopatia spongiforme sono quasi assenti, dal momento che l’autopsia potrebbe agevolmente escludere la genesi bovina del ceppo virale che ha colpito la donna e che, anche in caso di conferme, l’idea che un’apocalisse sanitaria arrivi a decimare il genere umano sotto le sembianze della Mucca Pazza pare ormai tramontata da tempo, così come quella grande psicosi collettiva, ormai sostituita da altre psicosi e da altri allarmi mediatici, spesso egualmente ingiustificati.

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