20.04.2024

Paziente a letto tra le formiche in ospedale

Quest’inverno aveva fatto piuttosto discutere il caso legato ad alcuni pazienti curati sul pavimento delle corsie di pronto soccorso di una struttura campana e si era ricominciato a puntare il dito contro il livello di igiene presente in alcune strutture nostrane, senza mai chiarire fino in fondo se l’inusuale ubicazione dei soccorsi fosse frutto di sciatteria o di eroismo da parte del personale medico, costretto a far fronte ad un afflusso imprevisto e difficile da gestire.

Se dunque il sipario sulla vicenda era calato tra mille dubbi e mille polemiche, lascia meno spazio a differenti letture il recentissimo caso di una paziente ospedaliera costretta a convivere a letto con una colonia di formiche; animaletti innocui e talvolta pure simpatici, ma sicuramente poco graditi in tutte quelle situazioni in cui il livello di igiene richiesto deve essere massimo.

L’increscioso episodio si è verificato nella struttura San Paolo di Napoli ed è diventato di pubblico dominio grazie all’intervento del consigliere comunale, facente riferimento al gruppo dei Verdi, Francesco Emilio Borreli, autore di un filmato che testimonia la gravità delle condizioni igieniche presenti nell’ospedale partenopeo e portavoce di una battaglia finalizzata ad evitare la reiterazione di ulteriori scempi in salsa sanitaria.

A partire dalla pagina Facebook di Borrelli, l’inedito reportage ha infatti dato il “la” ad un balletto di condivisioni, prese di posizione, richieste di normalità e urla di indignazione che è rapidamente arrivato alle orecchie del Ministero della Salute, pronto ad aprire una tempestiva inchiesta sulle responsabilità dell’accaduto e ad inviare i Nas presso l’ospedale San Paolo di Napoli.

In attesa dei soliti lunghissimi accertamenti, l’episodio riapre ancora una volta la controversa disputa sulle condizioni della sanità nostrana e porta all’attenzione del grande pubblico un episodio dalla lettura univoca e difficilmente assimilabile a quelle grida manzoniane che ci avevano tenuti svegli durante il lungo inverno da poco trascorso.

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